Sempre più persone colpite da calvizie in stato avanzato, o alopecia irreversibile, sono alla ricerca di soluzioni che possano trattare efficacemente il problema. C’è ad esempio chi tenta la via del trapianto di capelli, complicata ma per certi versi funzionale, e chi cerca qualcosa di meno doloroso e di meno dispendioso.
Fra le varie strade da percorrere si trova la Tricopigmentazione Milano (tatuaggio dei capelli). Si tratta di una strada molto particolare, in quanto richiede l’uso dei pigmenti di colore per mascherare la testa calva.
In cosa consiste il trattamento?
Si tratta di un sistema non molto comune, usato per mascherare la calvizie simulando la presenza dei capelli.
Va subito precisato che la trico-pigmentazione non è un tatuaggio, sebbene in apparenza gli apparecchi utilizzati possano sembrare somiglianti.
Innanzitutto le apparecchiature di questo tipo sono progettate specificatamente per la pigmentazione di aree molto sensibili come il cuoio capelluto. Ciò vuol dire che la frequenza di battuta è differente, e lo stesso ago è stato modificato per questa operazione.
Nello specifico, l’ago per gli apparecchi di questo tipo è dotato di una punta caratterizzata da una parte liscia ed una parte ruvida che consente il deposito di pigmento controllato.
Molte persone passano alla tricopigmentazione come alternativa alla protesi. È una scelta ovviamente diversa, in quanto si tenta di ottenere un risultato del tutto differente. Le protesi moderne sono infatti capaci di consentire un risultato praticamente perfetto.
Di contro non è detto che siano adatte a tutti. Le colle e i sistemi utilizzati per il fissaggio, difatti, possono causare irritazioni del cuoio capelluto piuttosto fastidiose. Dunque l’opzione della pigmentazione tricologica può essere un’alternativa da tenere quanto meno a mente.
Esistono diverse tipologie di Tricopigmentazione Milano. Le principali sono le seguenti:
Tricopigmentazione con effetto rasatura. In questo caso, l’effetto che si ottiene è quello della testa rasata, con capelli tagliati molto corti e con un effetto ricrescita. Se fatta da un esperto, il risultato da un punto di vista visivo ha un effetto di grande realismo. E soprattutto risulta impossibile distinguere i capelli veri dalle sezioni di pelle soggette a pigmentazione. Questa tipologia di pigmentazione si consiglia quando la superficie soggetta a calvizie è troppo estesa per pensare ad altre soluzioni. In più, la tricopigmentazione garantisce persino l’effetto di tridimensionalità. Anche se di fatto si tratta solamente di semplici punti di colore.
Ticopigmentazione con effetto coprente. In questo caso si ricerca un effetto coprente, che possa dare maggiore densità alle zone del cuoio capelluto soggette a diradamento o alopecia. Questa tecnica somiglia molto alla polvere colorante, dato che lo scopo è il medesimo. Il ricorso a questa tipologia di trattamento ha l’obiettivo di ridurre il contrasto fra il colore del cuoio capelluto e quello dei capelli. Di conseguenza, si ottiene un effetto ottico che diminuisce sensibilmente il buco lasciato dal diradamento. Rispetto all’effetto di rasatura, quello coprente permette agli individui di portare i capelli lunghi.
Esiste, poi, anche una terza tecnica, stavolta pensata per ridurre l’effetto ottico dato dalle cicatrici. In questo caso i micro-pigmenti di colore vengono usati per diminuire lo stacco cromatico creatosi fra il cuoio capelluto sano (con i capelli) e il tessuto cicatriziale (dove i capelli non crescono più).
Di solito la suddetta tecnica di pigmentazione viene utilizzata con le persone soggette a incidenti o ad operazioni chirurgiche alla testa.
In genere bastano tre sedute di Tricopigmentazione Milano per raggiungere il risultato desiderato.
Va anche detto che il trattamento non è permanente, in quanto il colore tende ad essere assorbito col passare del tempo. Ciò vuol dire che occorrono delle sedute di richiamo per garantire il mantenimento dei pigmenti, e del conseguente effetto ottico.
La durata di ogni seduta può variare, e di molto, in base alla specifica situazione dell’individuo. Ad esempio, fattori come l’area da pigmentare possono portare una seduta di questo tipo a durare da un’ora fino a tre ore. Anche la reazione dell’epidermide alla pigmentazione può prolungare il tempo delle sedute, e anche in questo caso dipende sempre dal singolo soggetto.
In genere l’operazione non crea fastidio, sebbene la zona pigmentata sia molto delicata. Questo perché non trattandosi di un tatuaggio, non provoca il dolore tipico di queste casistiche.
Perché il risultato ottenuto con la Tricopigmentazione Milano non può essere definitivo, ma solo temporaneo?
Di fatto, nulla vieta di iniettarsi nel cuoio capelluto un pigmento non assorbibile nel tempo. E’ possibile, quindi, sottoporsi ad una seduta di pigmentazione che sia permanente e, come tale, destinata a durare per sempre.
Un aspetto fondamentale da tenere in considerazione, riguarda il fatto che la pelle cambia e si trasforma nel tempo. Di conseguenza, i punti disegnati con l’operazione di pigmentazione del cuoio capelluto tenderebbero ad espandersi e a deformarsi con il trascorrere degli anni, causando un grave problema a livello estetico.
Un problema quasi impossibile da risolvere, fra le altre cose. L’unico modo per porre rimedio sarebbe quello di sottoporsi a svariate sedute col laser: una soluzione che oltre ad avere costi rilevanti, potrebbe anche provocare dolore.
Un altro svantaggio da non sottovalutare assolutamente riguarda il fatto che l’effetto ottenuto potrebbe andare bene oggi, ma rivelarsi del tutto improbabile fra qualche anno. Per non parlare, poi, del problema dei capelli bianchi. Per questo motivo, i consigli sono essenzialmente due: rivolgersi ad un esperto del settore, ed evitare la tricopigmentazione permanente.
A questo punto, molti potrebbero pensare che la Tricopigmentazione Milano possa danneggiare i follicoli piliferi, causando problemi ai capelli miniaturizzati. La risposta a tale dubbio e del tutto negativa.
Innanzitutto perché di norma viene scelta dalle persone con un livello di alopecia già avanzato. Inoltre, non può provocare alcun danno per un motivo molto semplice: l’ago fora il cuoio capelluto ma ad un livello parecchio superficiale. In sintesi non attacca i follicoli del pelo, che si trovano ben più in profondità.